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FAST ENGLISH? IMPARARE L’INGLESE? CONSAPEVOLEZZA E IMPEGNO: BASIC REQUIREMENT

Ho detto Requirement, non Instinct

Lo so. L’aggettivo “Basic” ha già evocato in voi l’immagine della bella Sharon Stone in Basic Instinct (Scena dell’Interrogatorio).

Woman in White.

Lasciando da parte l’istinto

Hai tentato d’imparare l’inglese e hai fallito?

Oppure credi che tutti parlino l’inglese?

La 1

La 2

O la 3

Mike Bongiorno

Nessuna delle tre: Cecilia

Magari sono anni che lo studi, ma provi comunque vergogna quando devi dire frasi semplici come:

“Come va la tua giornata?” o “Un tavolo per due”?

Oppure “Una Poltrona per due”

Natale si avvicina, e non puoi perderti il film di rito.

Bene

Torniamo a noi

Se ti trovi in questa situazione, non preoccuparti. Sei in buona compagnia.

Secondo recenti statistiche, il 93,7% degli italiani dicono di non saper parlare bene inglese nonostante l’abbiano studiato a scuola per anni.

E anche se molti dicono “I spik Inglish e say Denghiu”.

La maggior parte delle persone, obiettive, con cui parlo, credono di essere negate con l’inglese. Ma non è così, la storia di alcune persone, da me intervistate per gioco, ne è la prova!

Può capitare che una persona, convinta di essere negata in inglese, sia diventate poi poliglotta e parli bene più lingue, imparate tutte in età adulta.

Sono casi rari, ma non impossibili.

Queste persone dicono, accennando un sorriso: “Non studio mai la grammatica e non imparo mai con quei noiosissimi manuali di lingue”.

Il trucco?

Insegnare e studiare con metodo.

Tutto questo senza far studiare loro la grammatica in modo convenzionale, imparare vocaboli a mente o usare strane app di lingue.

Quindi che tu voglia imparare l’inglese per viaggiare all’estero con più tranquillità, per avere accesso a più opportunità lavorative…

O magari “toglierti un sassolino dalla scarpa” imparando finalmente questa lingua…

I miei consigli saranno utili.

Bada bene.

Non voglio assolutamente restare disoccupata, sto semplicemente cercando di spiegare che cosa blocca la maggior parte delle persone che tentano di imparare l’inglese, ma si arenano al primo scoglio (English on the Rock – Un gustoso Aperitivo di Cecilia) scoraggiandosi e dandosi per vinti.

Nel corso dei lunghi anni di insegnamento, traduzione e interpretazione, ho incontrato persone inizialmente convinte di essere negate, quindi diventate “English fan”, come sono solita definirle scherzosamente, grazie a una sorta di “brainstorming” da parte mia.

La passione per le lingue, l’inglese nello specifico, è tale, da indurmi ad abbattere anche le barriere più inattaccabili degli appassionati dell’italiano lingua universale.

Per convincere gli “English hater”, dico: “Don’t panic, but don’t delay. Every English Word is a powerful Sword”.

CATEGORIE DI ENGLISH SPEAKER

Le persone che parlano, o cercano di imparare l’inglese, si dividono in due categorie:

  1. Da un lato quelle che “E che ci vuole a imparare l’inglese?”

Inglese in otto giorni, o anche meno: qualcuno propone corsi di inglese intensivo mentre si dorme. Inglese da incubo lo definisco io.

  • Dall’altro quelle che “L’Inglese fa paura.”. Cerco di far cambiare loro idea dicendo che l’inglese non è un film dell’orrore, o una minaccia, bensì un arricchimento culturale, un esercizio mentale e un modo per conoscere nuove culture.

Il vero motivo per il quale molti italiani hanno difficoltà con l’inglese, nonostante tutti gli anni passati a studiarlo a scuola (probabilmente è lo stesso motivo per cui si ritengono “negati”) è il timore di incorrere nel giudizio degli altri, di essere presi in giro se non lo parlano o lo pronunciano bene

Qual è il primo passo che puoi fare oggi se vuoi imparare l’inglese dopo tanti anni di frustrazioni e paturnie?

Pronti? Sto per svelarvi un segreto. Non ho certo intenzione di restare disoccupata, ma voglio appassionare altre persone al fantastico mondo delle lingue.

Simulo un’intervista a me stessa.

Ciao Cecilia, potresti raccontarci un po’ della tua storia?

Mi chiamo Cecilia Di Pierro, sono Traduttrice, Interprete, organizzo eventi e insegno inglese e tedesco.

Lucana di origine, fiorentina di adozione (e per necessità).

Capisco e parlo un po’ di inglese, penso in tedesco e canto in lucano.

In poche parole poliglotta. No, solo qualche lingua.

Ma il modo in cui mi piace definirmi maggiormente è “La bambina che voleva studiare le lingue straniere”.

Di solito quando le persone scoprono che parlo 3 lingue credono che io abbia qualche dono speciale.

Nulla di tutto ciò. Non sono Wonder Woman, né Magic Barbie.

La realtà dei fatti è ben diversa: per una grossa parte della mia vita ho fatto finta di cantare in inglese dicendo “la la la” ascoltando i miei brani musicali preferiti.

Indovinate chi c’era in alto nella classifica?

Oh my Boss! Ho imparato bene l’inglese proprio Singing and Dancing with the Boss.

Continuo a praticare l’inglese Singing and Dancing with the Boss.

Qualche volta cambio musica e divento “Ghosts” con il Ballerino Dave Gahan, Depeche Mode.

È stato solo da adulta, quando ho dovuto perfezionare questa lingua per lavoro, che mi sono messa a studiare i migliori metodi d’apprendimento linguistico.

Ne ho scoperto uno che è stato “la svolta”.

Questo metodo non solo mi ha permesso di imparare bene l’inglese a scuola, e dopo, ma l’ho utilizzato per imparare altre 2 lingue.

Non soddisfatta, per dimostrare al mondo che l’apprendimento linguistico può essere facile e divertente…

Ho utilizzato il mio metodo “Cecilia’s Style” per insegnare inglese a bambini, adulti, manager, addirittura operai iscritti a corsi di formazione in inglese per obbligo di legge.

Molti di loro si consideravano “negati” e “senza speranza” in inglese.

La soddisfazione maggiore è quando riesco a far pronunciare due parole ai più timidi a quelli che “No, non lo so, non lo imparerò mai”, perché sciolgo, per così dire, quel blocco che impedisce loro di esprimersi in una lingua che non è la propria.

La percentuale di italiani che hanno difficoltà con l’inglese, nonostante tutti gli anni passati a studiarlo a scuola, è molto alta e questo mi spaventa.

Perché?

È una chiara indicazione del fallimento del sistema scolastico italiano quando si tratta di insegnare l’inglese. C’è un motivo se siamo tra i peggiori d’Europa in questo ambito.

Prima di tutto, ci tengo a dire una cosa per chi mi legge.

Se non siete riusciti ad imparare l’inglese fino a oggi, non è colpa vostra.

Non siete negati con l’inglese. È il sistema scolastico che vi ha rovinato, facendovi credere di non essere “portati” per le lingue.

Chiaro: i metodi d’insegnamento dell’inglese a scuola sono gli stessi di fine Ottocento:

The Cat is on the table

The dog is under the chair

Tanta grammatica

Liste infinite di vocaboli e frasi da imparare a memoria

Professore che ti bacchetta quando sbagli

Il risultato è che gli studenti non imparano e finiscono per odiare questa lingua così importante.

Purtroppo anche la maggior parte dei “nuovi metodi d’apprendimento” dell’inglese spesso si rivelano fallimentari.

Prendiamo l’esempio delle famose app di lingue.

Hanno un grosso problema: ti insegnano tante parole e frasi sconnesse.

Quindi hai l’impressione di star imparando qualcosa…ma quando arriva il momento di parlare davvero (magari quando sei già all’estero), ti rendi conto di non saper aprire bocca.

Se la Scuola e le App non ti insegnano l’inglese, allora come dovrebbe essere imparato?

Pensaci: c’è una fase nella vita in cui tutti noi avevamo “il dono delle lingue”.

Un momento in cui abbiamo imparato una lingua con estrema facilità, senza bisogno di leggere, scrivere, studiare grammatica o usare app.

Sto parlando della nostra infanzia.

Tutti noi abbiamo imparato la nostra prima lingua, nel mio caso l’italiano, in maniera naturale.

Quando cresciamo, questa abilità di imparare le lingue rimane.

Viene solo messa da parte dal nostro cervello perché non la utilizziamo più.

Quello che consiglio di fare è stimolare le aree del cervello che ti permettono di imparare la lingua come quando eri bambino.

Il risultato è un metodo d’apprendimento dell’inglese facile, veloce e soprattutto divertente.

Dico soprattutto divertente perché il divertimento è una parte fondamentale nell’apprendimento dell’inglese.

Quando ci divertiamo, il nostro cervello rilascia dopamina. La dopamina ci motiva e ci spinge a continuare, rafforzando le connessioni neuronali.

Ho tanta fantasia, ma non ho inventato io questo metodo, lo dice la Scienza e ci sono numerosi studi e dati scientifici che lo dimostrano.

Questo significa che imparerai molto più velocemente e non ti dimenticherai quello che hai imparato se metterai da parte la vergogna, il timore di essere giudicato.

Quando pensi di essere criticato da qualcuno se tenti di esprimerti in inglese, fai come me:

ONE TWO THREE

OH MY BOSS!

Io lo dico in musica, qualcuno lo chiama “Metodo Toddler”, che appunto significa “bambino” in inglese.

Un metodo per imparare l’inglese facilmente.

É quello che ho fatto per passare da principiante a poliglotta, studiando, applicandomi, e impegnandomi.

Perché è vero che “Volere è potere”, ma “Potere è Volere” imparare con cognizione di causa e soprattutto, consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti.

In particolare, per quello che mi riguarda, e non è presunzione, ma Consapevolezza appunto, ho insegnato l’inglese a tanti italiani: studenti di qualsiasi età, background, professione, alcuni che credevano che ormai “fosse troppo tardi”, o che avevano usato altri metodi senza successo.

LAST BUT NOT LEAST

Non è un caso se qualcuno crede alle Streghe.

Credo alle Streghe buone

Il Natale si avvicina.

Voglio farvi un regalo

Un invito a trascorrere un fine settimana nella magica Firenze per testare le vostre competenze linguistiche nella città metropolitana e cosmopolita per eccellenza.

REMEMBER

QUALCUNO HA TIMORE

ALTRI DICONO DI SAPER PARLARE INGLESE, MA DICONO DENGHIU

E IO RISPONDO “YESTERDAY, BAM BAM BAM” (Massimo Troisi “Non ci resta che Piangere”

NON CREDO ALLE STREGHE

LA STREGA SONO IO

CHI HA PAURA DELLA STREGA INTERPRETE E TRADUTTRICE?

IN ENGLISH PROFESSIONALS WE TRUST

TRUST ME

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Professionista di cui alla Legge n. 4 del 14 gennaio 2013, pubblicata nella GU n. 22 del 26/01/2013. Socio ordinario AITI dal 1990, Nr. tessera 940104, Perito di Tribunale, iscritta, con il N. 7573, all’Albo di “Consulenti Tecnici” del Tribunale di Firenze. Interprete di conferenza professionista ex L. 4 14/1/2013, G.U. 22 26/01/2013.

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